Emergenza sisma e maltempo: un tavolo socio-economico per rilanciare il territorio

TERAMO – Costituire un punto di riferimento ed un interlocutore qualificato per gli Enti locali e le Istituzioni chiamate a gestire il momento più difficile del territorio teramano dal dopoguerra, avanzando proposte e iniziative che rispondano ai gravi problemi sociali ed economici causati dagli eventi sismici ed aggravati dallo straordinario maltempo delle ultime settimane. Sono alcuni degli obiettivi del protocollo di intesa sottoscritto ieri nella sede dell’Ance Teramo tra Ance, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti ed Università degli Studi di Teramo, che hanno istituito un Tavolo tecnico socio-economico, che vuole fungere da supporto agli enti locali, alle istituzioni e a sistema delle imprese, per ipotizzare soluzioni che individuano una via di uscita ad una crisi che sembra essere irreversibile. Il protocollo è stato sottoscritto dal presidente Ance, Raffaele Falone, dal Rettore Unite Luciano D’Amico, dal direttore provinciale di Confindustria, Nicola Di Giovannantonio, e dai presidenti comunali di Confcommercio e Confesercenti Dario Sfoglia e Antonio Topitti. L’iniziativa ha destato l’interesse anche della Fondazione Tercas, che ha partecipato alle riunioni preliminari con il presidente Enrica Salvatore, e che presto potrebbe aderire offrendo il proprio contributo. «Il Tavolo tecnico – ha detto il presidente Falone, avrà anche il compito di monitorare, attraverso un apposito osservatorio, la ricostruzione 2009 e 2016/17 che diventerà quindi un elemento centrale per la rinascita del territorio. Parallelamente sarà necessario elaborare una strategia di breve e medio periodo con l’obiettivo di formulare proposte per la ricomposizione del territorio, la riduzione del rischio di squilibrio tra aree interne ed aree costiere, la pianificazione territoriale ed urbana, nonchè il rilancio manifatturiero commerciale il cui presupposto sarà la coesione sociale e la tenuta demografica dell’intera area». Ha espresso soddisfazione Luciano D’Amico:«Metteremo a disposizione – ha spiegato i rettore – la struttura universitaria e la fitta di rete di relazioni accademiche nazionali ed internazionali. Siamo fiduciosi che il Tavolo possa aggregare idee per lo sviluppo del territorio di cui l’Università è parte inscindibile». Tutti i firmatari del documento hanno condiviso l’urgenza di una risposta immediata e corale di tutte le forze sociali, politiche ed istituzionali della provincia.